Van Cleef & Arpels a Milano in mostra è stata una piacevolissima sorpresa. Questa esposizione gratuita presente a Palazzo Reale fino al 23 febbraio 2020 (ha aperto i battenti al 30 novembre) è molto più della ciliegina sulla torta dopo aver visto una rassegna più grande. Ho visitato la Collezione Thannhauser, che raccoglie alcuni capolavori del Guggenheim, pensando poi di fare un passaggio rapido alle sale allestite con i preziosi della maison francese . Mai conti furono così sbagliati! Ho passato il doppio del tempo ad ammirare gli oltre 400 pezzi tra gioielli, preziosi e orologi, gustandomi il ricercato fil rouge ideato dalla curatrice Alba Cappellieri e scoprendo moltissimo sulle innovazioni dell’alta gioielleria.
Il tempo
Sono tre le sezioni (Tempo, Amore e Natura) che si articolano per ben 14 sale, ciascuna dedicata a un aspetto di Van Cleef & Arpels, a Milano in mostra per la prima volta, tra lo svolgersi della sua storia nel tempo, l’universalità dei suoi valori, la relazione con l’amore e la natura. Come ha dichiarato la curatrice: “il gioiello è sempre in bilico tra eternità ed effimero, tradizione e moda, amore e investimento e il rapporto con il tempo è controverso mentre qui vogliamo dimostrare la capacità della maison francese di rappresentare pienamente sia il tempo frammentato del XX secolo che la capacità di incarnare gli eterni valori della bellezza e, allo stesso tempo, il potere effimero della seduzione”.
Nella sezione dedicata al tempo è il saggio di Italo Calvino “Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio” a guidare il visitatore nella comprensione dei significati delle innovazioni Van Cleef & Arpels. A Milano sono mostrati gioielli così rappresentativi della loro epoca eppure insuperati nella rappresentazioni di valori che ci lanciano nel futuro. Leggerezza, rapidità, visibilità, esattezza e molteplicità sono i cinque valori di Calvino che danno il titolo ad altrettante sale. Mi hanno colpito soprattutto i gioielli trasformabili, moderni nella concezione ed eterni nella maestria artigiana. Nel 1938 Van Cleef & Arpels ha realizzato il gioiello Passe- Partout, che può diventare collana, bracciale o cintura. Un prezioso, quintessenza del voluttuario, che aspira a diventare utile, pratico e moderno. Stesso discorso vale per le Minaudières, antenate ingegnose delle clutch che negli anni 30 permettevano alle signore dell’alta società di avere tutto con sé senza rovinare un outfit raffinato.
Grandi storie d’amore
Van Cleef & Arpels è una maison nata grazie a una storia d’amore. Infatti alla fine del XIX secolo Estelle Arpels, figlia di un mercante di pietre preziose, ha sposato Alfred Van Cleef, figlio di un tagliatore di diamanti: le due famiglie si unirono per fondare una maison di alta gioielleria. Dalla prima storia d’amore, molte altre sono state sigillate con un gioiello Van Cleef & Arpels, come quella tra il duca di Windosor e Wallis Simpson, affezionata cliente. Funzionalità e bellezza nell’alta gioielleria si incontrano anche sul capo di un’altra famosa nobile del Novecento: Grace Kelly. Nella mostra a Palazzo Reale è presente una tiara trasformabile in collana appartenuta alla Principessa di Monaco.
Natura e incastonatura invisibile
Delicati bouquet colorati, quadrifogli e animali eleganti: nello scrigno dei tesori Van Cleef & Arpels a Milano ci sono anche tantissime clip, collane e bracciali ispirati al mondo della natura, in un’esplosione di colori vivaci e armonia delle forme. Del 1942 è la famosa spilla “Uccello del paradiso” che coglie il regale piumaggio del volatile nell’atto di spiccare il volo o ancora la clip Peonia del 1937 è un esempio del metodo di incastonatura invisibile brevettata da Van Cleef & Arpels e attualmente ancora insuperato. Nella sala 11, quella dedicata all’amore, troverete un interessantissimo video dedicato alle mani d’oro della maison, in cui vengono intervistati artigiani delle diverse maestrie, tra cui anche un incastonatore che mostra come avviene la famosa Serti Mystérieux. Sopratutto nel video vengono spiegati esattamente tutti i passaggi grazie a cui nasce un pezzo d’alta gioelleria, dal disegno al modello in stagno fino alla scelta delle pietre preziose.
L’esposizione è davvero un piccolo gioiello culturale per gli appassionati di accessori, storia della moda e bellezza in generale. Fatemi sapere se riuscite a passare!